Jonathan Safran Foer ha aperto mercoledì scorso, in anteprima, il Festival “Libri Come” L’autore ha presentato il suo ultimo e, già molto discusso, libro: “Se niente importa perché mangiamo gli animali? (Guanda, 2010).
La manifestazione è nata dall’idea di Marino Sinibaldi e quest’anno si terrà tra il 25 e il 28 marzo presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Lo scrittore lascia la forma-romanzo per tentare la via del saggio toccando un argomento, il vegetarianesimo, da sempre fonte di discussione tra “favorevoli” e “contrari”. Gli intenti di Froer son delineati sin da subito: l’industria alimentare è così surreale che “se l’avessi raccontata in un romanzo nessuno mi avrebbe creduto”.
Scrivere per cambiare la gente: un’esperienza che “deve” modificare punti di vista, entrare nel cuore, nella pancia, nella testa del lettore. Non un libro-inchiesta ma un racconto, la storia di un punto di vista e di un qualcosa che succede e non si vuole far vedere. Non è il diritto a “mangiare quello che si vuole” ad essere messo in discussione bensì il comportamento dell’industria alimentare.
Safran Foer mette di fatto alla berlina le atrocità dell’allevamento intensivo: ci sono rancore e passione ma sopratutto lucidità nelle parole dello scrittore, parole che non possono che andare a toccare la nostra ragione. Un appello fortemente etico, non banale e soprattutto non estremista, che mette in luce un’indagine intelligente e accurata che convincerà, a mio avviso, il lettore.
Tra le orribili immagini che vengono alla luce colpisce la non eccezionalità degli eventi: in una popolazione di sei miliardi di persone la barbarie industriale sugli animali è di uso comune. Una barbarie che oltre alla ferocia indiscriminata su quelli che comunque sono esseri viventi conduce ad alcuni dei maggiori problemi ambientali del pianeta: inquinamento dell’aria, dell’acqua, deforestazione, perdita di biodiversità e riscaldamento globale. Può bastare?
Jonathan Safran Foer è nato a Washington nel 1977 e vive a New York. Ha frequentato la Princeton University dove gli sono stati assegnati vari premi di scrittura creativa. Ha pubblicato su “Paris Review”, “Conjunctions”, e “The New Yorker”.


Autore: Jonathan Safran Foer
Titolo: Se niente importa perché mangiamo gli animali?
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 18 euro
Pagine: 364


Fonte: Il recensore

In difesa del cane

Posted on 05:37 In:


Sono oltre 70 mila i cani abbandonati o senza casa ospitati nei canili pugliesi e mediamente tutti in condizioni pessime.


La Coalizione internazionale contro la tortura organizzata dei cani (Cicto), che unisce oltre sessanta organizzazioni per la difesa degli animali in Europa, si sta battendo affinchè questi animali siano adottati, in Italia e all’estero, dopo essere stati curati, vaccinati ed i loro dati inseriti in una anagrafe canina.


I rappresentanti della Cicto hanno incontrato i giornalisti per chiarire il loro impegno a favore dei cani, difendendosi contro voci e illazioni di un presunto commercio lucrativo di cani randagi derivanti da canili italiani e destinati alla vivisezione.


In tal senso la Cicto sta collaborando con la Polizia italiana per capire se esistono casi sospetti ed offre un premio di diecimila euro a chi procura prove utilizzabili in tribunale contro chi pratica la vivisezione.


“Sappiamo – ha detto la presidente della Cicto, Yvonne Risch – che l’adozione dei cani non è la soluzione dei problemi dei canili italiani e meridionali dove il maltrattamento è costume e business in quanto grazie alla legge nazionale 281/91 gli animali randagi non si abbattono più, ma vengono affidati ai canili però in condizioni orrende”.


“Ci impegniamo – ha concluso Yvonne Risch – a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali a sterilizzare i randagi, perchè rappresenta l’unico modo per controllare lo sviluppo del fenomeno e di pari passo avviare l’adozione sistematica e continua”.


Davvero non sempre gli ‘umani’ non ricambiano l’affetto che i cani hanno per loro.


Fonte: Inviato speciale