Lo Zoo formato lager di Radio 105

Posted on 03:05
Ascolta la puntata:

http://it.youtube.com/watch?v=Bg5ZhfxPyqw

1001 modi per seviziare gli animali. Riderci sopra e raccontarlo in diretta nazionale su una radio di punta. Quando Alessio me lo ha raccontato via chat non ci credevo. Invece, il video qui sopra, pur non essendo completo di quanto denunciato da Squarciomomo e molti altri blog, dimostra che all’idiozia non c’è mai fine. Il politically correct non c’entra. Le lettere di richiamo non bastano e, in effetti, alcuni mi dicono che il programma sia stato sospeso. Personalmente non ascolterò Radio 105 per verificarlo.

Aggiornamento: Querele e sospensione del programma. Lo conferma il blog della trasmissione:

Domani faremo un’ora di speciale in cui chiariremo l’accaduto e ci scuseremo con loro in diretta e poi amici, come dicevo nei posto precedenti….”THIS IS THE END”….il nostro presidente non vuole che andiamo più in diretta, ma ci vuole registrati, sapete bene che questo è impossibile e che questo ci porterà all’ennesima mega litigata e alla rottura definitiva!!

Fonte:
Marcello Saponaro (Verdi in Lombardia)
http://www.marcellosaponaro.it/blog/2009/01/14/lo-zoo-formato-lager-di-radio-105/

Gesti da veri bastardi (loro si) senza onore

Posted on 02:13

Sono gli atti compiuti da vili individui ai danni di esseri indifesi, come quello compiuto a Carini, la notte di Capodanno, del quale si ha notizia solo ora.



Un cane randagio, già noto agli animalisti e a tanti nei dintorni per la sua docilità e bontà, che si faceva carezzare da tutti, è rimasto vittima di torture e di una morte atroce nella notte di Capodanno, proprio nella piazza principale del paese di Carini (Palermo). La povera bestiola è stata legata da sconosciuti che gli hanno aperto a forza la bocca per inserirgli delle bombette: successivamente gli hanno tappato la stessa bocca e fatto esplodere gli ordigni. Il cane é morto tra i dolori più strazianti. Un gesto di una crudeltà incredibile, senza spiegazioni, tranne il fatto che se il male esiste deve albergare proprio in quelle persone vili e senza onore. Della notizia c’è traccia in rete solo dal 9 gennaio, ad opera di una testimone che si firma Jolanda da Palermo, notizia ripresa però in un articolo del giornalista Leandro Salvia. Mario Trovato, responsabile della sede di Catania dell’Associazione animalista ‘Gruppo Bairo’ Onlus ed Enrica Boiocchi, vice presidente della stessa associazione ma a livello nazionale, sono intervenuti ieri, 12 gennaio, con una nota sull’accaduto che reca, insieme alla loro, la firma di centinaia di cittadini di tutt’Italia, che chiedono fermamente che si faccia giustizia e che fatti come questi non abbiano più a verificarsi, potenziandone l'aspetto della prevenzione. “Questo ennesimo atto di crudeltà ai danni di un essere indifeso ci lascia sbigottiti e ammutoliti.” – intervengono i firmatari il documento nella nota. “Un povero cane massacrato per puro divertimento, ucciso dopo innumerevoli sevizie da un petardo fatto esplodere in bocca. Una violenza agghiacciante coperta dall'omertà e da ostinato silenzio. Chi ha agito tanto ferocemente” – continua la nota – “è un essere ignobile e pericoloso e pertanto ci attendiamo che a Carini, le istituzioni preposte facciano il loro dovere, intervenendo con fermezza e determinazione affinché si faccia al più presto luce su questo barbaro crimine e su tutti i crimini che vengono continuamente perpetrati nei confronti degli animali. Ricordiamo che per un paese” – conclude la nota – “il trattamento riservato agli animali, è indicatore di etica e progresso morale. Pretendiamo il rispetto delle leggi e la tutela degli animali poiché noi, esseri civili, sensibili alla sofferenza di ogni essere, siamo fermamente indignati e offesi da tali comportamenti di cui la Sicilia è ancora una volta protagonista.”

A ritrovare il povero bastardino sarebbero stati proprio i volontari della struttura veterinaria, sita in Via Gorizia, che si era occupata proprio di fornire sostegno e cure al povero animale abbandonato, poi sterilizzato e rimesso in libertà essendo dotato di microchip. "In passato era stato ospite del nostro canile”, racconta Alessandro Vivirito, uno dei titolari della struttura. “Si faceva avvicinare e accarezzare da tutti". Una fiducia che gli è costata molto cara, purtroppo. Non è affatto la prima volta che a Carini si registrano episodi di maltrattamenti di animali. Sarebbe ora che le autorità, tutte le Istituzioni, intervenissero seriamente per porre fine a questa piaga che ci disonora tutti.


Si può aderire alla raccolta di firme organizzata dal Gruppo Bairo per chiedere alle Istituzioni un maggiore intervento inoltrando mail firmata con riferimento ai gravi fatti di Carini a:

dirittianimali@bairo.info

oppure a

gruppobairocatania@bairo.info




MILANO 12/01/2009 - Contro le pellicce, indumenti creati con il sangue e la sofferenza animale. Nella notte tra il 11 e il 12 Gennaio, attivisti della sezione milanese di 100% Animalisti hanno tappezzato con striscioni di protesta lo showroom Star Chic in via Seneca 4 e Rosato Gioielli in Montenapoleone 1 a Milano.



"Con questa azione - spiegano gli attivisti - l’associazione animalista ha voluto colpire la showgirl e presentatrice Simona Ventura che, continuando a indossare numerose pellicce in apparizioni pubbliche, di fatto promuove indumenti carichi di sangue e sofferenza animale. Per quanto riguarda la Star Chic, è una azienda che produce tute da ginnastica, di cui la Ventura risulta essere la principale stilista, Rosato, invece, collabora con la showgirl, cedendo i suoi gioielli in occasione di eventi mondani e televisivi, in cambio della pubblicità che da essi ne deriva.



In un periodo storico in cui il rispetto del mondo animale è in continua crescita - aggiungono - e la maggior parte dell’opinione pubblica, sensibilizzata e ben informata, ripudia l’utilizzo di pellicce, la sfrontatezza della Ventura nel vestire indumenti prodotti attraverso la morte e la tortura di milioni di animali, è quantomeno vergognosa. Un personaggio popolare come Simone Ventura, che tra l’altro si autodefinisce “animalista” dovrebbe, infatti, essere un esempio di rispetto e tolleranza verso tutti gli esseri viventi.



Anche un servizio di Valerio Staffelli, andato in onda a striscia la notizia qualche settimana fa, ha punzecchiato ironicamente Simona Ventura sulla sua scelta di indossare una pelliccia vera. Con questa e altre azioni, 100% Animalisti inizierà la propria azione di boicottaggio della presentatrice, colpendo in primis tutte quelle aziende che l'hanno scelta o la sceglieranno come testimonial, informandole anche che da questa scelta non ne deriverà sicuramente un ritorno d’immagine positivo".

Scritto da:
GM - graziano.masperi@cronacaqui.it



CONDANNATI A MORTE 1.765 CERVI all’interno di un Parco nazionale Il 14 novembre 2008 il Consiglio del parco nazionale dello Stelvio ha approvato un progetto urgente di “Conservazione e di gestione del cervo” che prevede l’uccisione, da parte dei cacciatori residenti nel Parco, di circa 1.765 cervi all’interno del Parco nazionale, nel settore lombardo.
Le uccisioni avverranno in una zona naturale a protezione speciale e molto vicino a 6 siti naturali definiti di importanza comunitaria.
Il Consiglio del parco ha anche chiesto che questo progetto di abbattimento non sia sottoposto alla valutazione ambientale strategica, una procedura di garanzia, prevista dalla legge, che valuti gli effetti dell’attività venatoria sui siti interessati dall’operazione di “Conservazione” del cervo nel Parco nazionale.
Il Consiglio ha approvato il progetto di abbattimento asserendo che i cervi sono “troppi”. Il censimento su cui si basa la delibera del Consiglio è tecnicamente discutibile e le conclusioni si rifanno ad assunti altrettanto discutibili (si è ipotizzato che in Lombardia viva una popolazione separata di cervo, mentre il cervo si muove in continuazione, dentro e fuori dal parco e muta le proprie concentrazioni a seconda della stagione). Il Consiglio ha addotto ad ulteriore motivazione per le uccisioni i danni potenziali che i cervi possono creare alla vegetazione, ai pascoli, alla circolazione, ma all’attualità i danni sono insussistenti.
Il Consiglio del Parco ha scartato in considerazione metodi di riduzione alternativi all’uccisione dei cervi, quali la dispersione in altri territori, ed ha affidato le uccisioni ai cacciatori residenti nel parco invece che ad esperti professionisti: guardie forestali, veterinari, guardiaparco.
Nonostante il Consiglio abbia approvato gli abbattimenti come un intervento “urgente” contro l’asserito esubero numerico, in realtà esso consente la caccia ai cervi nel parco nazionale dello Stelvio sino al 2018. Le sparatorie continuative comporterebbero il ritiro degli animali nei posti più impervi ed irraggiungibili rendendo impossibile ai turisti l’osservazione degli animali in libertà, e quindi inutile un soggiorno nel parco nazionale.
E’ necessario chiedere con fermezza la revoca di questo gravissimo provvedimento, che non ha precedenti nella storia dei parchi nazionali del nostro paese, e che offende un patrimonio che appartiene a tutti noi..
Il messaggio che Ti chiediamo di mandare alle autorità è questo:


“Chiedo la revoca immediata del provvedimento del Consiglio del parco nazionale dello Stelvio che prevede l’uccisione di 1.765 cervi all’interno del parco da parte dei cacciatori locali.Il parco nazionale è un patrimonio dell’umanità intera, creato per conservare la natura, per consentire agli animali di vivere tutelati e per dare ai turisti la possibilità di conoscere ambienti ed animali tipici del luogo.La gestione corretta di un parco deve garantire le finalità di conservazione della natura e di educazione di tutti i cittadini.Prendere provvedimenti che tradiscano queste finalità, come l’abbattere animali dentro il parco, permettere a cacciatori di sparare dentro il parco e creare disturbi agli animali per anni sono prova di cattiva gestione e di cattiva amministrazione del territorio protetto. Se questo provvedimento non verrà immediatamente fermato, non faró più le mie consuete vacanze siistiche in Trentino o in Lombardia e inviterò anche i miei numerosi amici a seguire il mio esempio."

Gli indirizzi a cui inviare il messaggio sono questi:
presidenza@postacert.regione.lombardia.it
segr.presidente@consiglio.regione.lombardia.it
marcoluigi.cipriano@consiglio.regione.lombardia.it
info@stelviopark.it
info.tn@stelviopark.it
info.lo@stelviopark.it
info.bz@stelviopark.it
presidente@provincia.bz.it
Il Presidente Marcello Dell’Evail
Vice Presidente Anna Maria Pilati

(Fonte: http://www.verditoscana.it/2008/12/05/un-appello-contro-la-strage-di-cervi-nel-parco-dello-stelvio/)