TORINO
A causa delle polemiche degli ambientalisti salta l’inaugurazione prevista per domani alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino della mostra di Abdel Abdessemed "Le Ali di Dio", destinata, già si sapeva, a far discutere, ma non fino a tal punto. La mostra vuole raccontare, per denunciarla, la violenza oggi imperante sul pianeta, contro gli uomini come contro gli animali. Ma con un linguaggio scarno, feroce, teso a non nascondere la realtà.

Proprio come avviene nel video installazione stigmatizzato dagli ambientalisti "Don’t trust Me" (Non fidarti di me), del 2007, composto di sei filmati su altrettanti monitor. Scene lunghe pochi secondi ma tremende: viene mostrata l’uccisione tramite un colpo di martello alla testa di 6 animali, una pecora, un cavallo, un bue, un maiale, una capra e un cerbiatto. Le riprese sono state realizzate in un mattatoio messicano, in cui questi animali sono allevati per essere macellati e venduti. «Nei video l’atto dell’uccisione resta però isolato dal contesto, reso ambiguo nelle sue motivazioni e nei suoi effetti - si legge in una nota diramata dal museo - per questo l’opera rimanda a un’idea astratta della violenza, ponendo in questione il modo in cui questa viene rappresentata e percepita».

La mostra è a cura di Francesco Bonami. Domani la Fondazione deciderà sul da farsi. Il video incriminato era già stato esposto, con problemi analoghi, a San Francisco, mentre a Grenoble, alcuni mesi fa tutto filò liscio.



Fonte:
La Stampa